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Il diritto di perdersi e di ritrovarsi


Esiste una priorità che si chiama “sentirsi se stessi”. Tanti anni fa avevo preparato le mie valigie , quelle dei lunghi viaggi , quelle che mi avrebbero cambiato la vita. Avevo il bisogno di inseguire il mio sogno, sarei partita senza voltarmi , dietro di me lasciavo una tavola apparecchiata di legami ripetendo a me stessa che avevo tutto il diritto di perdermi per andare alla ricerca della pentola d’oro nascosta in fondo all’arcobaleno. Chiudo gli occhi e mi rivedo impavida , vestita di leggera armatura che in questo lungo percorso mi ha fatto soffrire il freddo quando ho incontrato maghi, streghe e draghi. Ho combattuto ad armi impari e le battaglie vinte le contavo sulle dita delle mani . Erano quasi sempre giorni di pioggia e quando si presentava la meraviglia dell’arcobaleno durava così poco che non riuscivo neanche a cavalcarne un colore. E così con il passare del tempo gli anni hanno camminato pesanti sulle mie gambe rallentandomi il passo ed il peso delle scorribande ha annaspato nei miei respiri , ma il mio spirito indomito non è riuscito rinunciare a cercare il mio arcobaleno . Allora mi sono fermata sulle scale del mio terreno scosceso ma non mi sono girata indietro ne’ ho guardato avanti , ho solo ripreso il mio sguardo , ho riannaffiato il mio sorriso e ricoltivato il mio cuore seminando la primavera . Ho scorto un uomo pensieroso seduto sulle mie scale e l’ho ascoltato . Incredula che la sua voce avesse il potere di rifarmi emozionare sui sogni , me lo sono goduto nella mia mente . E’ bastato il suo pensiero costante sulla persona che sono e che avevo perso a farmelo prendere per mano . Adesso siamo in due a percorrere questa strada nascosta alla ricerca della pentola d’oro




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