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DUE ANNI DA PECORE

IO PENSO, SONO, RESPIRO, SCELGO...QUINDI ESISTO!


Fatevene una ragione mentre andate a quel paese.

Di cuore.

Sola andata.

(@eliseo_miciu @iso_foto_pro)


“No, questo non lo puoi fare, dai retta a me, io so quello che è meglio per te.”

“Ascolta ciò che ti dico, lo sai che è per il tuo bene, fidati!”

Ero una bimbetta di pochi anni, curiosa, intuitiva, una testolina sempre in fermento e gli occhi girati fuori verso il mondo, certi divieti basati sulla fiducia materna, mi indispettivano assai.

Credo di essere stata piena di dubbi ancor prima di venire al mondo. Quei venti giorni in più passati ad elaborare nel conforto del caldo liquido amniotico, mi sono stati necessari prima di decidermi ad uscire per affrontare la nuova avventura. Devo averci ripensato però, i due giorni di travaglio di mia madre calzano alla perfezione con la mia innata tendenza di fare, all’ultimo momento, esattamente il contrario di quello che avevo pianificato.

“Non puoi fare quel gioco, non puoi leggere ste cose, con puoi uscire con quelli li, non puoi truccarti, non puoi mettere quella gonna, niente calze fine, le discoteche sono perdizione, niente ragazzi, vai a catechismo e respira solo quando te lo dico io!”

Grazie mamma.

Volevo solo informarti che grazie a te ho combinato le peggiori cazzate della mia vita e non tutte sono state divertenti. Anzi. Di un paio pago ancora il fio. Thanks.

Infanzia, preadolescenza e adolescenza col refrain della stessa domanda: “Perché non posso mamma????”

Risposta: “Perché lo dice mamma”

Dogma di fede.

L’imperativo “fidati” ha cominciato a starmi sulle balle ancor prima di imparare la grammatica a scuola.

Gli uomini della mia vita che lo hanno pronunciato erano già spacciati ancor prima dell’attacco di orticaria che ne seguiva.

Sfuggita alla richiesta di affidamento assoluto e, soprattutto senza spiegazioni, materno, mi sono tuffata senza salvagente e senza alcuna nozione di nuoto, in quello matrimoniale.

Uno spasso.

Lui era il mio personal trainer (“Vuoi cercare di stare su quei tacchi come una signora!”), life coach (“Apri bene le orecchie affinché io vi versi il brodo della mia sapienza.”), personal shopper (“Piace a me e lo indossi!”), lauree ad honorem e specializzazioni su cucina, educazione dei figli, tenuta della casa, amicizie, moda, trucco e taglio dei capelli.

Altro dogma di fede.

Lui sapeva quello che era meglio per me.

A letto non rompeva, li gli andavo bene, forse riuscivo a tenere il confronto con le occasionali amanti.

Ah no, ora che mi ricordo no. Le performance erano accettabili anche se, secondo il suo modello, ero troppa grassa e per niente sexy.

Amen.

Ho impiegato anni prima che il vaffanculo cosmico irrompesse nella vita altrui liberandomi dall’ansia e dal bruxismo oltre che i dogmi di fede di cui sopra.

Anni lieti seguirono, pieni di risate, socialità, amicizie, autorealizzazione, gratificazione, soddisfazioni nel lavoro, buon sesso e anche cattivo sesso (sempre per quella leggera propensione a combinar cazzate che mi perseguita) e mi sono pure aggiustata i denti consumati!

Come ho scritto: anni lieti furono, finché un giorno, manco tanto all’improvviso, anzi ben studiato, ecco riapparire nella mia vita il dogma di fede, a sto giro assoluto.

Il pacchetto nel suo aspetto nebuloso e contraddittorio prevede: tutto ciò che non posso fare, perché lo dicono loro, tutto ciò che posso fare se ubbidisco al diktat.

Pensavo che il mio ex avesse una mente contorta, qua abbiamo sinapsi criminali da guinness dei primati.

Nei venti giorni eccedenti il regime di gestazione standard, nelle mie accanite e sostanziose ruminazioni mentali mi sono venuti in dono: il libero arbitrio, il libero pensiero e la libera scelta. E’ per loro che mi sono data la spinta necessaria per attraversare quel cunicolo buio, uscire e viverla sto cazzo di vita!!!!

Vi informo che c’hanno già provato a piegarmi al volere altrui, ad emarginarmi, ad isolarmi, a negarmi, a ghettizzarmi, a minacciarmi, ad offendermi, a soffocarmi. Vi informo che fa male, ma non è mortale. Vi informo che le persone che soffrono per la crudeltà e la stupidità altrui, non dimenticano e non perdonano.

Vi informo che a sto giro non aspetto quarant’anni, ve lo dico subito: andate affanculo!


IO PENSO, SONO, RESPIRO, SCELGO...QUINDI ESISTO!


Fatevene una ragione mentre andate a quel paese.

Di cuore.

Sola andata.


Viola Monnalisa

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